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Aprire la Partita IVA dopo l’università: 5 consigli per te

L’universo lavorativo in Italia sta cambiando di giorno in giorno, specie in seguito alla pandemia.

Un esempio? Sono sempre di più i giovani che hanno scelto, dopo aver terminato il loro percorso di studi, di dedicarsi alla libera professione aprendo la Partita IVA.

Per molti si è trattato di una scelta obbligata, in quanto le aziende disposte ad assumere giovani talenti sono sempre più un miraggio.

È normale sentirsi spaesati in questi casi: il pensiero di dover pagare le tasse da soli e dover provvedere a mandare avanti un’attività professionale farebbe paura a chiunque. Per questo vogliamo darti qualche consiglio per aiutarti, specie nel primo periodo.

#1 Scegli il giusto codice ATECO

Il primo passo per un giovane che vuole aprire la Partita IVA è la scelta del codice ATECO. Si tratta di una combinazione numerica che ha lo scopo di identificare l’attività che andrai a svolgere e, in regime forfettario, determina anche la percentuale dei tuoi guadagni che saranno tassati.

In che modo il codice ATECO può incidere sui guadagni? Facciamo un esempio per spiegarlo al meglio.

Lucia è una social media manager che ha il codice ATECO 73.11.02 (Conduzione di campagne di marketing e altri servizi pubblicitari) che prevede un coefficiente di redditività del 78%.

Quindi, se Lucia incassa 30.000€, le tasse e i contributi non verranno calcolati sull’intero importo, ma su una percentuale di esso, il 78% appunto (30.000€ x 78% = 23.400€).

Il consiglio è quello di affidarti ad un consulente fiscale che ti aiuterà a scegliere il codice ATECO che meglio si adatta alla tua attività. Una scelta sbagliata può compromettere il tuo business!

#2 Regime forfettario o regime ordinario?

La seconda scelta complessa che dovrai fare è quella sul regime fiscale.

Nonostante il regime forfettario sia considerato il migliore da molti, tutto dipende dal tuo caso specifico e, quindi, anche questa volta, ti consigliamo di rivolgerti ad un consulente fiscale per essere sicuro di procedere correttamente.

Ad esempio, in regime forfettario non avrai la possibilità di detrarre le spese sostenute e quindi, in particolari circostanze, potrebbe essere conveniente passare all’ordinario.

#3 Gestisci le tue fatture in comodità

Trova una piattaforma che ti consenta di gestire le tue fatture in comodità, come quella offerta da Fiscozen, accessibile 24 ore su 24 da qualsiasi dispositivo. In particolare con loro hai la possibilità di ricevere una consulenza gratuita e senza impegno per ricevere risposta ad ogni tua domanda sulla Partita IVA.

In questo modo potrai dedicarti interamente alla tua attività imprenditoriale, senza perdere tempo con la burocrazia o con il fisco.

#4 Trova i tuoi elementi distintivi

Cosa porta un cliente a scegliere te piuttosto che un tuo concorrente? Il tuo personal branding.

Per lavorare come freelance dovrai avere uno stile tutto tuo per farti riconoscere e ricordare, in modo che i potenziali clienti possano pensare subito a te quando hanno bisogno dei tuoi servizi.

Questo non vuol dire non prendere ispirazione da altri, ma sicuramente dovrai trovare almeno un elemento distintivo forte, che possa far subito pensare a te.

#5 Formati di continuo

Il mondo del lavoro è in continua evoluzione e, soprattutto se lavori come freelance, la formazione è fondamentale per te.

Infatti, dovrai sempre essere al passo con i nuovi aggiornamenti per essere competitivo sul mercato del lavoro.